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Gli italiani sono più filorussi rispetto al resto degli europei? I risultati ufficiali del sondaggio europeo

Un sondaggio realizzato tra fine aprile e inizio maggio di quest’anno, a opera di Datapraxis e YouGov, ha coinvolto più di 8mila partecipanti da diverse nazioni europee (Gran Bretagna, Germania, Svezia, Finlandia, Romania, Polonia, Francia, Spagna, Portogallo e Italia) per indagare  sulle opinioni riguardo alla guerra in Ucraina. Ciò che è emerso dallo studio è che i cittadini europei, in particolar modo noi italiani, incolpano più l’Ucraina a discapito della Russia, o ancora l’Unione Europea o gli Stati Uniti, credendo che il vero ostacolo alla pace sia proprio l’Ucraina stessa. Le domande clou sono state le seguenti: quale Stato è il principale responsabile dello scoppio della guerra? Qual è lo Stato che si pone come principale ostacolo per la pace? Gli europei vorrebbero la pace o la giustizia? Vediamo assieme come hanno risposto i diversi Stati partecipanti grazie ai grafici dell’European Council on Foreign Relations.

I Paesi responsabili della guerra

La maggior parte degli intervistati ha risposto che la responsabilità del conflitto in Ucraina  è della Russia, con uno schiacciante 73%. L’aspetto interessante è che, se in Finlandia questa opinione è condivisa dal 90% dei partecipanti, in Italia la percentuale è pari al 56%, ovvero il dato più basso. Di contro, nel nostro Paese si pensa che la responsabilità della guerra è attribuibile sia all’Ucraina che all’Unione Europea e Stati Uniti: la percentuale di questa opinione è del 27%, praticamente quasi un italiano su tre.

I Paesi che ostacolano la pace

Anche in questo caso la maggior parte degli intervistati ha individuato nella Russia il principale ostacolo alla pace, dato che comunque cambia da Paese a Paese: si va da un 87% della Finlandia che via via decresce man mano che si va verso i paesi neolatini: Spagna 69%, Francia 56% e Italia 39%. Anche in questo caso siamo il Paese con più tendenza  filorussa: per il 35% degli intervistati l’ostacolo alla pace è rappresentato dall’Ucraina e un altro 28% lo attribuisce agli Stati Uniti.

Pace o giustizia?

In linea generale, dal report si possono distinguere tre macro gruppi: quelli che vogliono la pace (il 35% degli europei), quelli che chiedono giustizia (il 22%) e quelli che si trovano in mezzo (il resto degli intervistati). Su questo fronte l’Italia è lo Stato che vorrebbe la pace il prima possibile,  a ogni costo, anche a discapito di perdite territoriali a danno dell’Ucraina: è l’opinione del 52% degli intervistati italiani, seguita da un 16% che pensa all’integrità territoriale dell’Ucraina e giustizia  contro l’aggressione russa. Di contro, in Polonia il 16% vuole la pace e il 41% vuole che sia fatta giustizia.

La spesa militare

Ciò che spinge alla pace è anche il timore verso inesorabili conseguenze economiche e una paura crescente di un’escalation nucleare, come viene spiegato nel report. Anche qui le differenze sono notevoli: Francia, Germania e Italia sono  preoccupate del costo della vita mentre Gran Bretagna, Svezia, Polonia e Romania temono la guerra nucleare. L’Italia, in particolare, per il 14% rifiuta un aumento della spesa militare mentre il 63% è contrario a spendere di più.

Il report: le conclusioni

Mark Leonard e Ivan Krastev, gli autori del report, sostengono che l’opinione europea si sta evolvendo verso un pensiero minaccioso di “tempi ancora più bui”, in cui comunque hanno “sorpreso Putin e loro stessi con la loro unità”. Ciò che preoccupa i due autori dello studio è la spaccatura significativa tra chi vuole la pace e chi grida alla giustizia: se questo divario non verrà gestito bene, potrà diventare un aspetto estremamente dannoso a livello europeo.

Italia  filorussa: la storia…

Ultimamente i media italiani stanno dando molto spazio  a opinioni tendenzialmente  filorusse e questo per due motivi principali: il primo è legato al modo italiano di far notizia, servendosi della par condicio per opinioni scottanti e contrastanti; il secondo è collegato al fatto che la politica italiana è impegnata da lunga data  a instaurare e migliorare le relazioni con il Cremlino, sin dai tempi del Fascismo, col patto italo-sovietico del ’33 ad opera di Mussolini.

… e  ai giorni nostri

Come dimenticare l’amicizia tra Berlusconi e Putin? O all’accordo per la creazione del gasdotto italo-russo firmato da Prodi? O ancora, la Lega di Salvini che ha spesso mostrato ammirazioni per lo stile autoritario di Putin, o come i governi leghisti delle regioni Liguria, Veneto e Lombardia abbiano riconosciuto ufficialmente l’annessione russa della Crimea (gli unici in Europa occidentale a pensarla così). Infine, per la nascita del primo governo Conte, il “Contratto per il governo del cambiamento” firmato nel 2018 prevedeva come uno dei punti di politica estera “il ritiro immediato delle sanzioni imposte alla Russia”. Coincidenze?

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