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Abusi nel mondo dello sport, parola delle ex Farfalle azzurre 

Lo sport richiede impegno, sacrificio, dedizione. Nella ginnastica, dove le soddisfazioni personali richiedono un livello di attenzione e di costanza del tutto fuori dal comune, i preparatori atletici giocano un ruolo cruciale nello sviluppo di un campione, soprattutto se giovane, a maggior ragione se si parla di ragazzini e nello specifico di ragazzine. Il nodo cruciale è questo: prima di essere grandi sportive, queste persone sono delle adolescenti fuori casa, lontane dai propri cari, sottoposte a regimi alimentari estenuanti e allenamenti massacranti. Come se non bastasse, oltre a questo “tacito accordo” vigente nel mondo dello sport agonistico, le giovani atlete sono vittime di abusi psicologici e fisici. Se a livello mondiale abbiamo assistito a veri e propri scandali, in Italia è solo recentemente che si è fatta denuncia pubblica: ecco le testimonianze delle ex ginnaste del Centro Tecnico Federale di Desio, un polverone di pressioni, soprusi e violenze ingiustificate cui l’eccellenza dello sport italiano nel Mondo si è finalmente ribellato.

Le Farfalle della Nazionale

Campionati Mondiali di Ginnastica ritmica del 2018, a Sofia: le Farfalle della Nazionale scrivono la storia con la loro medaglia d’oro. All’Accademia di Desio, in provincia di Monza e Brianza, la squadra si allena incessantemente per mantenere alto il livello sportivo. Queste ragazze hanno talento, lottano, hanno coraggio da vendere… anche quando denunciano gli orrori che hanno vissuto ad opera dei loro preparatori atletici. “Nessuno aveva mai fatto nulla”, dice Anna Basta, ex Farfalla azzurra.

Nina Corradini

La prima testimonianza pubblica italiana avviene da una giovane ginnasta di 19 anni. A ottobre 2022, Nina Corradini rilascia un’intervista a Repubblica dove racconta gli anni trascorsi all’Accademia di Desio tra commenti e violenze per il suo peso e la sua forma fisica, oltre che per le prestazioni: “Dicevano che bisognava essere magre, anzi magrissime per essere sempre più forti. E io non mangiavo, […] non bevevo”. Da quando era 15enne veniva pesata quotidianamente, in mutande e davanti a tutti, sotto i commenti di un’allenatrice che le diceva “ma davvero riesci a guardarti?” oppure “come fai a vederti allo specchio?”, nel mentre che andava in farmacia a comprare lassativi e cercare di perder peso. “Una volta sono svenuta ma le allenatrici mi hanno fatto andare lo stesso in palestra, pensando fosse una scusa”.

La volta di Anna Basta

Altra atleta delle Farfalle azzurre, Anna Basta, racconta a Repubblica delle volte in cui non riusciva a non pensare al suo peso, alle urla delle preparatrici per il suo corpo, di quando è arrivata a sognare la bilancia e a prendere seriamente in considerazione l’idea del suicidio per ben due volte. Dopo cinque anni all’Accademia, la giovane Anna rientra a Bologna dalla sua famiglia: “Non pensavano di vedermi così distrutta”.

La denuncia di Giulia Galtarossa

Anche Giulia ha fatto parte della Nazionale italiana, titolare dal 2009 al 2012 per poi passare come assistente fino al 2016: “Se mi chiedono di riconsegnare le medaglie vinte nella ritmica per riavere la felicità non avrei dubbi: direi di sì. L’esperienza all’Accademia di Desio mi ha rovinato la vita”. All’Accademia la fecero stare davanti alle sue colleghe (tutte schierate in fila), le fecero fare un passo indietro e le chiesero di girarsi di spalle per far vedere quanto fosse grosso il suo sedere.

Vanessa Ferrari su Instagram

Classe 1990, argento olimpico a Tokyo nella disciplina ginnastica artistica, Vanessa Ferrari ha letteralmente scioccato l’opinione pubblica gettando fango sulle organizzazioni sportive tramite un lungo post sul suo profilo Instagram: “Quando sono comparse le prime notizie sulle denunce, da parte dei ginnasti di Ritmica e Aerobica, non sono rimasta affatto sorpresa… Anzi, anni fa scrissi un libro nel quale parlai anche di alcuni di questi aspetti”.

E gli altri Paesi?

La ginnastica è contaminata da cima a fondo in tutto il mondo: UK Sport, a giugno 2022, pubblica un preoccupante report sulla qualità della vita sportiva degli atleti del Regno Unito negli anni che vanno dal 2008 e 2020, proprio dopo che molte ginnaste raccontarono di svariate violenze subite nel loro ambiente. 2018, negli Stati Uniti più di 150 atlete hanno svelato gli abusi subiti da Larry Nassar, ex medico sportivo dell’Università del Michigan. E il report FIFA 2021 sostiene che a livello mondiale, considerando tutti gli sport, più del 50% degli atleti ha subito almeno una volta nella sua carriera abusi psicologici o sessuali da parte di allenatori, preparatori, istruttori. Il mondo dello sport non merita un’onta simile.

La Nazionale italiana di Ginnastica Ritmica si esibisce alGran Prix di Ginnastca tenutosi all’ Allianz Cloud di Milano Il 20-11-2021.

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