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6 consigli semplici ed efficaci per far rifiorire le orchidee

Le piante più acquistate e regalate al mondo sono le orchidee. In natura ne esistono più di 20 mila specie, suddivise in oltre 650 varietà differenti, di varie grandezze e di mille fantastici colori. Come ogni pianta, le orchidee sono piccoli presidi di vita, disseminati qua e là nelle nostre case. La varietà più diffusa – e forse la più elegante di tutte – è la phalaenopsis, nome che in latino vuol dire “simile a una farfalla”. Spesso però, dopo una prima incantevole fioritura, la pianta resta per tantissimo tempo con i nudi steli, che fanno fatica a rigermogliare.

Esiste un modo per farla rifiorire? Certo che sì! Ecco 6 semplici consigli efficaci per vedere di nuovo le vostre orchidee piene di vita e di colore.

L’acqua…

Partiamo dai fondamentali: l’acqua. Per quanto possa sembrare labile, la regola d’oro per qualsiasi pianta è innaffiarla quanto basta, quando serve. Sono davvero pochissime le piante che hanno bisogno di bere quotidianamente. E per l’orchidea? Semplice. L’orchidea va annaffiata quando vedete che le cortecce nel vaso sono asciutte e leggere o quando (ma siamo già in emergenza!) le foglie iniziano a tendere al giallo e sembrano fibrose al tatto. Immergete la pianta in una bacinella colma d’acqua a temperatura ambiente, lasciate che beva abbondantemente e tiratela fuori. Mai lasciare l’acqua a stagnare nel vaso! Potreste far marcire le radici.

e l’umidità

Se non ve la sentite di immergere la vostra pianta nell’acqua, potete utilizzare uno stratagemma alternativo per tenerla umida. Nebulizzate la foglie e le cortecce del vaso una volta ogni due giorni e tenetela in un ambiente in cui non ci sia mai una temperatura inferiore ai 15° C.

La luce

La luce è un altro elemento fondamentale per le orchidee (e per ogni tipo di pianta). Se non c’è luce, la pianta non fiorisce e le foglie ingialliscono. Trovate in casa un posto molto luminoso adatto ad accoglierla. Evitate i davanzali delle finestre troppo esposte al sole per non far bruciare le foglie dietro al vetro.

Il concime

Chiedete al vostro vivaista di fiducia un concime specifico per orchidee. Generalmente i composti più utilizzati contengono azoto, fosforo e potassio, ma a seconda che la vostra orchidea abbia bisogno di un stimolo per le foglie, la fioritura o semplicemente di un po’ di energia, avrete bisogno di prodotti differenti. Chiedete ad un esperto, saprà di sicuro consigliarvi il concime migliore, che fa al caso della vostra pianta.

Dateci un taglio

Non tutti concordano sulla necessità di potare le orchidee, ma talvolta darci un taglio può essere davvero una spinta per rinvigorire. Esistono due diverse tecniche per la potatura delle orchidee: potete rimuovere le foglie ingiallite, le radici secche e i fiori appassiti oppure spingervi oltre e recidere anche gli steli a circa 20 centimetri dalla base. In entrambi i casi però, saranno indispensabili cesoie ben pulite e del mastice per coprire la ferita. Le orchidee sono molto sensibili ai patogeni.

Il vaso

Sembrerà una banalità, ma il vaso fa davvero la differenza nella manutenzione dell’orchidea. In commercio ne esistono alcuni che sono semplicemente fantastici: eleganti, raffinati, di mille fatture e di mille colori che fanno risaltare ancor più la bellezza della pianta. È un ottimo accessorio per un regalo, ma una volta a casa, ricordate che le radici dell’orchidea hanno bisogno di luce. Se la pianta fa fatica a rifiorire, mettetela in un vaso trasparente. Sarà più semplice anche tenere sotto controllo la salute delle radici.

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